Ucroniutopia
Nel 2009, dalla mente del cantautore Gianluca Lalli, nascono gli Ucroniutopia, un gruppo il cui nome, assai particolare, nasce dalla crasi di due termini: “ucronia”, che vuol dire “senza tempo” e “utopia”, ossia “senza luogo”.
La guida della band è apparentemente riversata tutta nelle mani del cantautore già citato, Gianluca Lalli che, oltre a dedicarsi pienamente alla produzione delle canzoni, spesso si ritrova coinvolto anche nella composizione più specificamente musicale.
A lui si affianca la seconda chitarra Lorenzo De Angelis, nonché il basso di Walter Pandolfi, la batteria di Giorgio Gallo e le tastiere di Marco Andreose.
A regalare quel tratto tipicamente rinascimentale, quasi cortigianesco, poi si aggiungono il flauto traverso di Eleonora Aleotti, spesso sfruttata anche per la delicatezza e la portanza della voce, e il violoncello di Jacopo Mosesso.
La band decide fin da subito di indirizzare il proprio genere musicale verso uno stile folk/Progressive/Rock, riallacciandosi, musicalmente parlando, allo stile tipico delle ballate rinascimentali, dei chansonnier francesi e, in modo particolare, ai più recenti Brassens e Ferrè.
Tali influenze, però, non sono relegate al solo ambito melodico.
Gianluca Lalli, infatti, sceglie di farsi guidare, anche nella composizione dei testi, dal passato, lasciando che in essi figuri l’influsso delle poesie nate dalle penne dei più celebri poeti maledetti, tra cui VIllon, Baudelaire e Rimbaud.
Le tematiche affrontate, tuttavia, presentano ben più di questi singoli ascendenti, avvertendo forte anche un legame con la Beat Generation e con lo stile di autori come Artaud, Huxley, Orwell e Pirandello.
Non poteva mancare, in questo tripudio di muse, la presenza tangibile di De Andrè e Francesco Guccini a completare il panorama introduttivo.
Nonostante la vastità delle influenze che convogliano nello stile e nell’ispirazione degli Ucroniutopia, essi crescono come band indipendente, ossia del tutto capace di lasciarsi alle spalle la tentazione di assorbire completamente uno stile, ma sviluppando, al contrario, una forte originalità nei testi quanto negli arrangiamenti e facendo emergere le proprie radici solo di rado.
La “primavera” della band è stata raggiunta nel 2011, quando pubblicò il suo primo disco “Il tempo degli assassini”, frase che chiude la celebre poesia “Mattinata d’ebbrezza” di Rimbaud, nonché elemento che designa pienamente la nota dura e polemica che attraversa tutta la storia dei loro testi,
Esso si cataloga come un disco dalle tipiche sonorità degli anni ’70 e, alla sua uscita, ha esordito con una vendita di circa 3000 copie.
Le tracce contenute sono tutte collegate, in un modo o nell’altro, ad opere del passato (Socrate, Orwell, Goethe, Baudelaire) e si concentrano sulle tematiche più disparate, denotando la grande attualità, nonché versatilità nel manipolare gli argomenti, del gruppo.
Figurano, infatti, storie di amori non convenzionali, intensi e universali, slegati dalle solite etichette, cui si oppongono, invece, testi in cui emergono i mostri che albergano negli esseri umani, di anime assetate di libertà, ma anche di randagi che deambulano alla ricerca della propria esistenza, del proprio io.
Queste sono alcune delle parole chiavi che sono rintracciabili nell’album, e solo in parte possono forse anticipare il phatos con cui esse vengono rese negli accordi.
Il successo de “Il tempo degli assassini” è stato tale da portare l'album ad essere scelto dalla Mediaset per eventuali colonne sonore di film ed è disponibile nella banca musica per produzioni televisive.
Gli Ucroniutopia appaiono come un gruppo molto appassionato, e il loro coinvolgimento è stato premiato, in più di un’occasione, con premi di un certo calibro.
Ricordiamo la loro vittoria, nel 2005, del premio “Rino Gaetano”, nonché nella decima edizione del Videoconcorso “Francesco Pasinetti” nella sezione “Videoclip musicali” con la canzone “Il Lupo”, tratta dal nuovo disco.
Lo stesso videoclip è stato mandato in onda sui canali di MTV, Rai1, Rai2 all’interno di programmi musicali quali: “Generazione live”, “Uzone“, “New generation".
Il favore del pubblico riscontrato ha permesso alla band di cominciare la propria “escalation”, aprendosi al mondo della musica per mezzo anche di importanti collaborazioni con personalità come il cantautore bolognese Claudio Lolli e Flaco Biondini, ai concerti dei quali sono stato il gruppo di apertura.
Attualmente, tra le fila di contatti, sono riscontrabili Remo Remotti, Adriano Bono e l’attore, regista teatrale e cinematografico Mario Donatone.
Di recente al programma radiofonico “DEMO” condotto da Michael Pergolani e Renato Marengo di Radio1Rai, gli Ucroniutopia si sono classificati al secondo posto con più di 84mila preferenze, entrando di diritto a far parte della compilation delle migliori band del 2012.
Lentamente, gli Ucroniutopia stanno tentando di imboccare la strada che porta verso quello che loro sperano sia un futuro nella musica, approfittando di ogni occasione per far conoscere il proprio nome al pubblico.
Essi, infatti, cercano di mantenersi il più attivi possibili, partecipando a concerti in associazioni culturali, nei festival di controcultura e in spazi sociali di ogni genere, nonché in luoghi più “semplici”, come piazze e club.
Gli Ucroniutopia saranno la band di apertura presso il Concerto di Claudio Lolli, @Viareggio
Gli Ucroniutopia saranno la band di apertura al concerto di Claudio Lolli